Come preparare la catasta di legna

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Carpino nero, quercia, faggio sono solo alcune tra le tipologie di legname da ardere più ricercate. Spesso però la qualità della legna che bruciamo dipende piuttosto da una buona pianificazione della legnaia. Legna di carpino di 6 mesi dal taglio non brucerà mai come un faggio di 2 anni.

Quello che mi preme far capire ai miei clienti è che se durante la combustione tutta l’energia che si sprigiona viene impiegata per essiccare la legna, non si potrà mai sperimentare la piena potenza e l’economicità di esercizio delle stufe ad accumulo. 

Migliori tipologie di legna da ardere

Non mi soffermerò soprattutto sulla tipologia di legna da ardere anche se certamente un buon legno di Cerro stagionato per due anni renderà sicuramente più del pioppo o del tiglio, piuttosto su come ottenere una percentuale di umidità inferiore al 20% nella nostra legna da ardere.

Perché è importante essiccare la legna

La tipologia di legna se essiccata al punto giusto, influenzerà la resa, la produzione più o meno accentuata di cenere, la durata delle braci ma non la funzionalità della stufa.

La legna umida di qualsiasi essenza invece sarà sempre causa di scarso rendimento, di emissioni inquinanti, di cattiva combustione e di scarsi risultati in generale.

Oggi è facile reperire degli strumenti per misurare l’umidità della legna ma è altresì utile ricordare che dobbiamo essere noi ad organizzarci per avere legna da ardere asciutta e spaccata bene.

Poiché la reazione della combustione avviene sulla superficie del pezzo di legna, è facile dedurre che la combustione perfetta, cioè veloce e di temperatura elevata, si otterrà spaccando bene la legna piuttosto che utilizzare tondelli pieni di corteccia  e residui del bosco.

Dove e come conservare la legna

Una buona legnaia è quindi fondamentale per conservare la nostra legna da ardere per due anni, cioè il tempo necessario per ottenere una legna ottimale.

Una soluzione economica e molto funzionale è creare una piccola struttura che ci permetta di stoccare la legna sollevata da terra e arieggiata da tutti i lati, staccata dal muro ma coperta bene sulla sommità.

L’acqua che eventualmente potrebbe bagnare le teste della legna nella nostra catasta durante una piovuta obliqua, facilmente evaporerebbe, mentre quella che percola dall’alto se mal coperta può ristagnare e far marcire il nostro combustibile .  

Sembra una puntigliosità ma anche l’orientamento della nostra legnaia è importante, sarà quindi da preferire quello a sud, giardino permettendo.

Pianificazione della legnaia

Non meno importante è la pianificazione della nostra legnaia in modo da avere sempre il doppio della legna che consumiamo in una stagione. In questa maniera potremo compensare la parte consumata che finirà nell’anno successivo la sua asciugatura.

Questo accorgimento ci consentirà di non dovere mettere la legna nuova sul residuo di quella usata ed essere sempre pronti.

Poiché diventa un elemento fondamentale per il benessere nella nostra casa, la stube va vissuta con passione.

È per tutti coloro che amano la vita, che non si spaventano di fronte alla legna e alla sua organizzazione e sanno godere davanti alla propria stufa come a qualcosa di vivo di cui si è partecipi e creatori.

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